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22.06.2018
CONCLUSO CON UNA TAVOLA ROTONDA IL 2^ CORSO DI FORMAZIONE DELL'ASAEL PER GIOVANNI AMMINISTRATORI LOCALI
L’esigenza di una maggiore formazione per gli amministratori locali, da raggiungere anche con un intervento legislativo ad hoc, i problemi di finanza locale, il precariato e la capacità di utilizzo delle risorse comunitarie. Sono questi alcuni dei temi affrontati nel corso della tavola rotonda organizzata dall’Asael all’hotel Costa verde di Cefalù e che ha concluso il corso di formazione politico-istituzionale per giovani amministratori locali sul tema ‘La nuova governance degli enti locali – Tra politica, amministrazione, economia, diritto ed etica”. Il corso ha visto quest’anno la sua seconda edizione. I lavori, introdotti dal presidente di Asael Matteo Cocchiara, hanno toccato anche i temi di più stretta attualità come l’emergenza rifiuti, che troppo spesso viene caricata sulle spalle dei sindaci, e la riforma delle Province.
Spazio anche ad alcune criticità come la mancata concertazione tra Regione ed enti locali, che potrebbe essere risolta se venisse istituito il Consiglio regionale delle autonomie. Il dibattito ha messo su tavolo molti nodi ma ha provato a dare anche delle prime risposte.
“I sindaci siciliani sono spesso soli davanti a una selva di problemi – sono state le parole di Cocchiara – ed è per questo che Asael è sempre più convinta della bontà e della necessità di una formazione adeguat per gli amministratori locali. Il ruolo di amministratore locale non va svolto come una ‘professione’ ma di certo deve essere messo in pratica con professionalità – ha aggiunto Cocchiara -. Le esigenze poste dal mondo di oggi non consentono improvvisazioni per un sindaco che è sottoposto quotidianamente al giudizio dei propri concittadini. Per questi motivi Asael ha voluto puntare sulla formazione, consapevole però che la Sicilia presto dovrà affrontare il tema con una legge ad hoc che consenta agli amministratori locali il massimo degli strumenti e delle chance per operare in favore delle proprie singole comunità”.
Dopo i saluti di Roberto Domina,che da Presidente dell’Associazione " giovani amministratori madoniti" ha posto l’accento sui problemi e sulle richieste di chi si è affacciato da poco alla gestione della cosa pubblica, un saluto è arrivato da Rino La Placa, presidente dell’Associazione ex parlamentari regionali siciliani. La parola è andata poi all’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale Roberto Lagalla, che ha lanciato l’idea di una riforma del sistema di finanziamento per i Comuni da parte della Regione: un meccanismo da basare su un sistema premiale per gli enti locali più virtuosi. Lagalla ha anche invitato i Comuni a un maggiore senso di responsabilità e a migliorare nell’esazione dei tributi locali.
All’incontro hanno partecipato anche i sindaci di Castelbuono e Carini, Mario Cicero eGiuseppe Monteleone, che hanno portato in sala le istanze dei Comuni per cercare di trovare una via d’uscita a piccoli e grandi problemi. Cicero ha posto l’accento sulla necessità di un ritorno alla questione morale, mentre Monteleone ha evidenziato tutti i limiti imposti dal sistema dei rifiuti ai sindaci, soffermandosi sulla lentezza della burocrazia. Entrambi i sindaci, così come altri primi cittadini presenti in sala, hanno ricordato i problemi vissuti quotidianamente con la difficoltà di dialogo con la Regione.
Sulle difficoltà di accesso ai fondi europei da parte dei Comuni, invece, ha relazionato Giovanni La Via, parlamentare europeo giunto alla sua seconda esperienza a Bruxelles. La Via si è soffermato soprattutto sui fondi europei diretti, una particolare forma di finanziamento da parte dell’Unione europea che però gli enti locali siciliani non riescono a sfruttare.
Nel corso della tavola rotonda c’è stato spazio anche per analizzare il ruolo delle donne nelle istituzioni, tema toccato nell’intervento di Tiziana Calabrese, rappresentante dell’Associazione Emily, mentre la parlamentare regionale Roberta Schillaci, componente della Commissione Antimafia e della Commissione Lavoro dell’Ars, ha messo in luce le criticità di alcune norme come quelle che riguardano la cosiddetta stabilizzazione dei precari negli enti locali.
Numerosi i sindaci intervenuti alla tavola rotonda, come Filippo Dolce e Salvatore Geraci, primi cittadini rispettivamente di Aliminusa e Cerda. Da Geraci, alla fine, è arrivata la proposta di un nuovo ‘Piano Marshall’ per i comuni siciliani: l’obiettivo sarebbe quello di siglare un patto con il governo nazionale e far ripartire dallo stesso punto tutte le amministrazioni locali siciliane, eliminando le criticità del sistema che possono generare diseguaglianze.
Cefalù, lì 16/06/2018
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